Il basket, in Italia, “tira”. Le ultime statistiche ufficiali risalgono a un paio d’anni fa, ma i numeri sono sorprendenti. La palla a spicchi coinvolge circa dieci milioni di persone che si considerano degli appassionati. Secondo il report più aggiornato, il 28% degli italiani mostra un “alto interesse” verso questa disciplina, mentre il 6% la pratica. La percentuale maschile è preponderante, con un 80% di praticanti, ma c’è una fetta sempre crescente di donne.

Non indifferente è la crescente popolarità del basket, anche tra il grande pubblico: i migliori atleti del momento sono diventati punti di riferimento generalizzati, e non solo di una sparuta nicchia di aficionados. Che si giochi sul parquet o sull’asfalto, le orme da seguire sono infatti quelle di ragazzi ultra noti come Belinelli e Gallinari, andati Oltreoceano per essere tra i protagonisti delle sfide Nba e vincere il campionato più importante al mondo.

Socialità…a spicchi

Aldilà degli aspetti agonistici il basket ha un forte spirito sociale e di appartenenza, capace di avvicinare i tifosi di tutte le squadre. Sono molteplici le iniziative solidali che giovano del clima che, di norma, si respira dentro un palazzetto dello sport, fatto di grande passione e tifo ma, senza gli eccessi e le storture che si vedono negli stadi.

Basket: perché sceglierlo?

Aldilà degli aspetti agonistici il basket ha un forte spirito sociale e di appartenenza, capace di avvicinare i tifosi di tutte le squadre. Sono molteplici le iniziative solidali che giovano del clima che, di norma, si respira dentro un palazzetto dello sport, fatto di grande passione e tifo ma, senza gli eccessi e le storture che si vedono negli stadi.

I motivi sono molti, proviamo a elencarne qualcuno:

  • Divertimento e passione. Sono nel Dna della pallacanestro. Il campo è tutto sommato piccolo e le regole sono piuttosto semplici: ci sono un canestro, una palla e dieci ragazzi (o ragazze) che cercano di contendersela e infilarla dentro il canestro. Punto. Tutto molto spontaneo.
  • Da soli o in pochi. Nel basket non serve essere in dieci per giocare,  i 3 contro 3 o anche gli 1 contro 1 sono molto avvincenti. Inoltre i migliori tiratori Nba, come Kobe Bryant o Steph Curry, passano ore in palestra a perfezionarsi al tiro instaurando una relazione individuale con il canestro.
  • Low cost. Il basket costa poco. Basta un canestro, o…qualcosa di simile, e una palla. Il resto è utile, le scarpe giuste, il pantaloncino trendy etc., non sono indispensabili. Non a caso, nelle metropoli Usa, dove di soldi non ne girano molti, l’unica cosa che non manca mai è un playground, ossia un campetto da basket.
  • Fare squadra, stare nel gruppo. Nonostante si giochi solo in cinque, il basket dà un grandissimo valore al concetto di gruppo. Anche il meno forte rappresenta infatti il 20 per cento del team e gli altri non possono permettersi d’isolarlo, come potrebbe accadere nel calcio. I cinque giocatori sono una cosa sola, da ognuno di loro dipende la vittoria e aiutare il compagno e crescere diventa un atteggiamento naturale dettato dalla voglia di vincere.
  • Energia…a 360 gradi. Fare basket comporta una grande spesa di energia in poco tempo. Basta una bella partitella per togliersi di dosso ore passate sui banchi o davanti al pc. Ed è tutto estremamente fluido e naturale, nonostante dietro un semplice palleggio con gli amici si nasconda una pazzesca combinazione di atletismo, coordinazione, abilità, resistenza, forza, equilibrio, affiatamento con i compagni ma anche genio individuale.

Insomma, le ragioni per scegliere il basket sono tante ma per approcciarlo servono i consigli giusti. Il più importante però ce l’ha svelato, oltre mezzo secolo fa Bill Russell, uno dei giganti di questo sport, ricordato ancora oggi come il capitano Nba che ha vinto più titoli e partite con una singola squadra, i mitici Boston Celtics degli anni ’50-’60:

“Il basket è l’unico sport che tende al cielo”.